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22/07/2024 by Oliveru
Le masserie sono un patrimonio culturale unico tipico del sud Italia, particolarmente diffuse in Puglia. Queste antiche tenute rurali sono diventate una parte fondamentale del paesaggio agricolo pugliese, nonché attrazioni turistiche sempre più popolari. In questo articolo ti raccontiamo la storia delle masserie pugliesi, l’architettura mediterranea e il loro ruolo significativo nel mercato agroalimentare locale e online.
Indice
Breve storia delle masserie pugliesi
Architettura e caratteristiche delle masserie
La vita nelle masserie pugliesi ieri e oggi
Un ruolo chiave nel mercato agroalimentare
In Puglia, le masserie rappresentano uno dei tesori più autentici della regione, testimoni dell'antica tradizione agricola e contadina. La parola masseria, in dialetto massària, deriva da massaro o massàio, che era il contadino, il fattore che viveva e lavorava nella masseria. Queste antiche tenute fortificate, che un tempo fungevano da centro di produzione agricola e difesa del territorio, sono oggi un patrimonio storico-culturale da valorizzare e preservare e una meta del turismo agroalimentare. Ma quali sono le sue origini? La nascita delle masserie risale a diversi secoli fa, precisamente tra il XVI e il XVIII secolo, quando i feudatari costruirono queste possenti dimore fortificate sulle vaste aree abbandonate e incolte e assegnarono le terre per l'agricoltura e l’allevamento ai contadini. Spesso situate in posizioni strategiche, come le alture o le colline, le masserie furono inizialmente costruite come semplici strutture difensive, alcune erano addirittura cinte da mura e torrioni. Lo mostrano le masserie fortificate di Altamura e le masserie di Fasano. Poi le loro architetture si sono fatte sempre più complesse e raffinate, specie nelle zone più ricche dove l’agricoltura prosperava, trasformandosi progressivamente in vere e proprie ville o residenze estive di campagna dove i padroni della tenuta si recavano in vacanza. Sono diffuse in particolar modo nella Valle d’Itria, nella Puglia centrale, e nelle campagne nelle province di Taranto, Brindisi, Bari, Lecce e in Capitanata, corrispondente alla parte settentrionale della regione. Le masserie erano quindi delle grandi aziende agricole abitate dai signori della casa, contadini e pastori situate nelle campagne. A partire dagli anni ’90 del Novecento la maggior parte di esse sono state riconvertite in ristoranti, bed & breackfast o hotel di lusso a molte stelle.
Inizialmente concepite come veri e propri castelli rurali, le masserie, costruite nei materiali tradizionali dell’architettura pugliese – pietra, calce, ferro e legno – erano dotate di mura spesse e torri di avvistamento. Questa architettura massiccia e imponente dalle suggestioni mediterranee aveva lo scopo di proteggere la masseria e i loro abitanti dalle incursioni dei pirati che infestavano le coste pugliesi. Una caratteristica vernacolare dell’architettura rurale delle masserie in Puglia è la presenza di una corte interna, con funzione di aia, recintata da alte mura di pietra. Quasi che gli esterni facessero da scenografia della vita che si svolgeva ogni giorno nella casa. Lo spazio centrale fungeva infatti da punto focale dell'intera struttura intorno al quale si sviluppavano tutti gli ambienti principali come le stalle per il ricovero degli animali, i depositi per i foraggi e i raccolti, i magazzini per gli attrezzi e gli alloggi dei contadini, mentre ai piani alti abitavano i signori della casa. Alcune masserie avevano persino il loro frantoio per la produzione di olio d'oliva o il caseificio per la produzione di formaggi e latticini, quelle più grandi avevano al loro interno anche una chiesa. Come già accennato, molte masserie erano dotate di torri di avvistamento che consentivano di scorgere in anticipo eventuali minacce esterne. I trulli, con la struttura a torre, erano invece le case contadine. Queste torri, spesso posizionate su punti strategici, offrivano una vista panoramica sul territorio circostante, garantendo la sicurezza e il controllo del territorio. Le masserie erano principalmente centri di produzione agricola. Ogni proprietà disponeva di vasti terreni coltivati a uliveti, vigne, frutteti e campi di grano o altri cereali. Nel corso del tempo, con i cambiamenti sociali e la progressiva modernizzazione dell'agricoltura, molte masserie hanno subito delle trasformazioni. Alcune sono diventate strutture ricettive o agriturismi, offrendo oggi ai visitatori l'opportunità di scoprire il fascino di queste antiche residenze e immergersi nella storia rurale della regione.
La masseria era un vero e proprio centro agricolo all’interno della quale alloggiavano il massaro e la sua famiglia e dove ognuno aveva il proprio compito. Dall’alba al tramonto tutti erano impegnati nel lavoro dei campi, di badare agli animali o al pascolo e di rigovernare la casa. Occasionalmente si aggiungevano in masseria lavoratori stagionali come seminatori, pastori e braccianti che aiutavano nei periodi in cui il carico di lavoro era più intenso. gli animali erano alleati fondamentali per il lavoro nei campi. A capo dell’organizzazione interna della masseria c’era il massaro che si impegnava a corrispondere al proprietario metà del raccolto e le primizie dei frutti, assegnava i compiti e dispensava beni e prodotti. Il tutto era scandito dal ciclo delle stagioni: in autunno gli uomini aravano la terra, seminavano e vendemmiavano; d’inverno si raccoglievano le olive, si faceva l’olio e si potavano le piante; con l’arrivo della primavera era tempo di dedicarsi alla cura dei cereali e dei seminativi; arrivata l’estate era la volta della raccolta del fieno, della mietitura e della trebbiatura dei cereali. Con l'evoluzione delle società, la funzione delle masserie è cambiata radicalmente nel corso degli anni. Oggi, molte di queste tenute ampliate e ristrutturate sono state trasformate in aziende agricole e agriturismi di alto livello che offrono ospitalità a visitatori e turisti da tutto il mondo. Le masserie pugliesi sono famose per la loro autenticità e atmosfera rustica, luoghi che offrono la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale unica, come soggiorni rurali e degustazioni di prodotti locali. Ancora oggi, molte masserie producono e commercializzano cibi e bevande di alta qualità tra cui olio, vino, formaggi e altri prodotti tipici della regione. Inoltre, queste tenute sono le location perfette per ospitare feste, matrimoni ed eventi culturali.
Oltre al turismo, molte masserie pugliesi si sono adattate al cambiamento delle tendenze del mercato e si sono trasformate in vere aziende agricole, producendo una vasta gamma di prodotti tipici locali. Molti produttori agroalimentari hanno trasformato le loro masserie in veri e propri laboratori di eccellenza dove coltivano ortaggi biologici, producono olio extravergine di oliva di alta qualità, formaggi tradizionali e vini pregiati. Queste masserie forniscono un contributo significativo all'economia locale promuovendo i prodotti tipici pugliesi e mantenendo vive le tradizioni culinarie. Grazie al crescente interesse nel turismo agroalimentare e alla valorizzazione dei prodotti locali, molte masserie pugliesi sono entrate a far parte di marketplace agroalimentari. Questi mercati online offrono l'opportunità di acquistare direttamente dai produttori, offrendo ad artigiani e agricoltori la possibilità di esporre i loro prodotti e di raggiungere un pubblico più ampio. Ciò favorisce la promozione delle masserie pugliesi e dell'identità agroalimentare della regione, nonché la sostenibilità economica delle comunità locali.
Le masserie pugliesi rappresentano un patrimonio storico, culturale e gastronomico di inestimabile valore nonché un esempio affascinante di come le antiche tradizioni agricole si siano adattate ai tempi moderni. Visitare una masseria pugliese è un’esperienza unica e senza tempo. Se visitate la Puglia, non perdete l'occasione di soggiornare presso una delle affascinanti masserie, immergendovi in una realtà che vi lascerà senza fiato.