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10/06/2024 by Oliveru
La cucina italiana è stata ufficialmente candidata a patrimonio dell'umanità Unesco nel 2023, un prestigioso riconoscimento che si aggiunge alla già celebre pizza e alla dieta mediterranea. Ma quali sono i patrimoni dell'umanità legati al food e quali sono i riconoscimenti Unesco che l'Italia ha ottenuto nel settore dell'agroalimentare?
Indice
La cucina italiana candidata Unesco
Mica pizza e fichi
Cucina come cultura
Sappiamo quanto il governo italiano abbia a cuore il concetto di Made in Italy. Si deve al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la proposta di candidare la pratica della cucina italiana nella lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. Sarà poi il ministero degli Esteri a trasmettere il dossier all’Unesco e l’iter terminerà nel 2025. L'Unesco ha riconosciuto diversi patrimoni dell'umanità nel campo dell'agroalimentare in tutto il mondo. Tra i più noti, si trovano i vigneti di Bordeaux in Francia, la dieta mediterranea in Grecia e il caffè di Colombia. Ogni patrimonio dell'umanità è riconosciuto per il suo valore culturale, gastronomico e tradizionale unico, che merita di essere preservato per le generazioni future.
Il Comitato scientifico promotore della candidatura è presieduto dal professor Massimo Montanari, professore di Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, il quale già dal 2021, insieme a un gruppo di professori universitari, promosse nella lista rappresentativa dell’UNESCO la candidatura della “Cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturali”. I membri del Comitato sono: Giovanna Frosini (Accademia della Crusca), Paolo Petroni (Accademia italiana della cucina), Laila Tentoni (Presidente Fondazione Casa Artusi), Luca Serianni (Museo della lingua italiana di Firenze), Vito Teti (antropologo), Roberta Garibaldi (AD Enit e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico), Alberto Capatti (storico dell’alimentazione e della gastronomia italiana e accademico dei lincei), Maddalena Fossati (Direttore de La cucina Italiana), Vincenzo Santoro (ANCI – Responsabile Dipartimento cultura e turismo), Leandro Ventura (Direttore dell’Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della Cultura).
Inoltre, tra i sostenitori firmatari anche ALMA e le associazioni ANCI, Slow Food, l’associazione nazionale delle Proloco.
L'Italia vanta una lunga lista di riconoscimenti Unesco nel settore agroalimentare. Ad esempio, la dieta mediterranea è stata ufficialmente riconosciuta come patrimonio immateriale dell'umanità nel 2010. Questo modello alimentare antichissimo tipico di molti Paesi del bacino del Mediterraneo, caratterizzato dall'uso di ingredienti freschi e di stagione, è considerato uno dei più salutari al mondo. Dai piatti a base di pesce alle ricche insalate e alle prelibatezze regionali, la cucina mediterranea è un tesoro culinario che l'Italia ha brillantemente custodito nel corso dei secoli.
Allo stesso modo, l’Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano è stata inclusa nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità nel 2017. Ciò significa che esiste un regolamento varato dalla Commissione dell’Unione Europea che disciplina la produzione della pizza napoletana nel mondo, già riconosciuta ufficialmente attraverso il marchio STG (specialità tradizionale garantita). L’obiettivo del disciplinare e del marchio di origine è quello di tutelare determinati prodotti tipici e garantire il rispetto della tradizione culinaria napoletana, e in generale italiana. Riconosciuta come un simbolo dell'Italia nel mondo, la pizza per antonomasia, quella napoletana, rappresenta l'arte di unire ingredienti semplici come farina, acqua, lievito e pomodoro per creare un piatto straordinariamente buono ed economico. Ma perché la pizza napoletana ha conquistato i palati di tutto il mondo? La pizza non è solo un semplice piatto, è una vera e propria arte da un punto di vista gastronomico, ma anche sociale: è simbolo di convivialità e tradizione italiana. In altre parole, è l’arte dello stare insieme.
Oltre alla dieta mediterranea e alla pizza, la candidatura della cucina italiana come patrimonio Unesco nel 2023 evidenzia l'importanza di proteggere, valorizzare e promuovere la ricchezza culinaria del nostro Paese. La cucina italiana è un patrimonio che si nutre di tradizioni regionali, di prodotti tipici di alta qualità e di una cultura gastronomica unica al mondo. Il cibo è molto di più di quel che mangiamo, della necessità primaria dell’appetito. Da un punto di vista culturale il cibo veicola un messaggio, incarna valori simbolici, marca differenze culturali, è fonte di ricchezza, è esperienza collettiva, sociale, identitaria, emozionale. Ogni Paese ha le sue abitudini alimentari, così come ogni realtà locale. In conclusione, con i già riconosciuti tesori gastronomici come la pizza napoletana e la cucina mediterranea, l'Italia dimostra ancora una volta di essere un Paese dove cibo e cultura si fondono in modo inimitabile. Oltre a renderci orgogliosi degli eccellenti piatti che la nostra cucina offre, la candidatura Unesco della cucina italiana ci ricorda anche l'importanza di preservare e diffondere i valori e le tradizioni culinarie che danno forma alla nostra identità collettiva.