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19/06/2023 by Oliveru
Stanchi delle solite isole Elba, Sicilia e Sardegna? L’Italia è piena di isole da scoprire, grandi e piccole, turistiche o quasi disabitate, ideali per coloro che amano il mare, ma anche i laghi, per chi cerca escursioni e avventura o per chi punta a una vacanza relax. Ecco le 4 isole e gli arcipelaghi che non puoi assolutamente perderti!
Indice
Isola Bella e le Borromee, Piemonte
Torcello isola di Venezia, Veneto
Isola di Capraia, Toscana
Levanzo nelle Egadi, Sicilia
L’isola è per sua natura un luogo isolato, circondata dalle insormontabili mura del mare o del lago, più o meno lontana dalla terra madre. Con i suoi quasi 8.000 chilometri di costa, 800 piccole isole, di cui solo 80 abitate, in Italia si ha l’imbarazzo della scelta. Piccoli continenti e mondi in miniatura che nulla hanno da invidiare alle isole sorelle più grandi e che tutti dovremmo visitare almeno una volta nella vita.
Iniziamo con una gita al lago. La prima isola in cui vi portiamo è l’Isola Bella, un isolotto del Lago Maggiore del gruppo delle Isole Borromee, di proprietà dell’omonima nobile famiglia. Nomen omen. L’arcipelago del Lago Maggiore si compone di 3 isole: l’Isola Madre, l’Isola dei Pescatori e l’Isola Bella. L’Isola Bella si trova a circa 400 metri dalla costa, di fronte a Stresa, quella Stresa molto amata da Hemingway e in cui ambientò Addio alle armi. Sin dalla seconda metà dell’Ottocento, i viaggiatori più illustri furono attratti dalla bellezza delle cosiddette perle del Lago Maggiore. Fino al 1632, l’Isola Bella era un piccolo insediamento roccioso abitato da pescatori. Poi il grandioso progetto del conte Carlo III Borromeo di costruire il palazzo dedicato alla moglie, Isabella D’Adda, che oggi ospita il Museo storico artistico e il giardino, la rese un capolavoro dell’architettura d’Italia e d’Europa. Intorno al palazzo si estende uno dei più celebri giardini all’italiana: articolato in dieci terrazze digradanti sul lago, con stupende scalinate e ricco di statue e fontane e sculture vegetali. In primavera e in estate le prime fioriture trasformano la costa sud orientale dell’isola in un mix di colori e profumi incredibilmente suggestivi. Anche l’Isola Madre, la più grande delle Borromee, ospita sontuose dimore e altrettanti giardini. La piccola Isola dei Pescatori completa il quadro con il borghetto tutto scorci e vicoletti.
Il giro delle tre isole, con visita ai Musei e ai giardini dell’Isola Bella e dell’Isola Madre e il piccolo borgo dell’Isola dei Pescatori dura circa 4-5 ore. I traghetti di linea partono dal Molo di Carciano, mentre la barca turistica salpa da Piazza Marconi.
Tra un’isola e l’altra regalatevi una pausa dolce. Stresa è ricca di botteghe, negozietti di prodotti tipici e pasticcerie in cui potrete gustare le prelibatezze locali come la fugascina di Mergozzo, una focaccia dolce piemontese, le tradizionali margheritine di Stresa, biscottini a forma di margherita ricoperti di zucchero a velo prodotti in onore della regina Margherita di Savoia, il pan dolce di Cannobio, un dolce tradizionale a base di farina di nocciole e mandorle in origine preparato per la Pentecoste, le intresine di Verbania, biscotti al burro cosparsi di mandorle e nocciole, e molto altro ancora!
Un’altra isola lacustre da visitare è senza dubbio Torcello, nella parte nord orientale della laguna veneta, distante circa 10 chilometri da Venezia, non lontano da Burano e Mazorbo. Conta appena 11 abitanti e un patrimonio archeologico inestimabile. Le origini di Venezia sono riconducibili a questo isolotto paludoso emerso: Torcello fu il primo centro abitato e centro economico sviluppatosi in laguna, forse il più antico, fino a quando, a partire dal XV secolo, l’isola si spopolò a beneficio di Murano e di Venezia. Ma da dove deriva il toponimo Torcello? Per molto tempo si è pensato che derivasse dal mondo rurale, dalla parola latina torculum, ‘’torchio’’, o da tursa, che significa ‘’fascio di fieno’’. Tra le altre interpretazioni troviamo torricellum, in riferimento al fatto che a grande distanza è possibile vedere la torre del campanile che sembra innalzarsi fino al cielo. Passeggiare per Torcello significa vivere un’atmosfera d’altri tempi tra natura, silenzio e arte. La basilica di Santa Maria Assunta, del X secolo, è l’edificio più antico della laguna: entrateci e ammirate all’ all’interno il mosaico bizantino del XIII secolo sul giudizio universale. Salendo sul campanile si può ammirare un panorama unico di tutta la laguna. Se non siete superstiziosi attraversate il ponte del diavolo, che ha fatto da ispirazione a una leggenda locale. La leggenda narra di una giovane che si fece aiutare da una strega per invocare il diavolo e riportare in vita l’amato. Sembra che il luogo dell’appuntamento fosse proprio il ponte di Torcello. Ancora oggi si dice che il diavolo si aggiri nei paraggi del ponte sotto le spoglie di un gatto nero. Rimangono da visitare il cosiddetto trono di Attila, nella piazzetta antistante la chiesa di Santa Fosca, e la locanda Cipriani, che ha ospitato celebrità e personaggi, da Ernest Hemingway ai reali d’Inghilterra.
Per arrivare a Torcello da Venezia si impiegano circa 50 minuti col vaporetto che parte da Fondamenta Nuove o da San Zaccaria; 5 minuti se si parte da Burano. Si possono prenotare escursioni con guida a Murano, Burano e Torcello.
I piatti tipici della cucina veneziana sono anche quelli di Torcello: risotto di pesce, fritto misto, bigoi in salsa alla veneziana, per chi non lo sapesse sono i tradizionali spaghetti fi farina integrale o di grano tenero ruvidi conditi con salsa d’acciughe.
Delle 7 isole che compongono l’arcipelago toscano, Capraia è l’isola più lontana di tutte dalle coste della Toscana e la più vicina alla Corsica da cui dista solo 31 chilometri. Capraia è la più selvaggia e naturale delle isole toscane. Quest’isola di origine vulcanica lunga 8 chilometri, con una superficie pari a poco meno di 20 chilometri quadrati, deve il suo nome alle capre selvatiche che la abitavano, oggi estinte. Un enorme scoglio selvaggio inondato dalla luce mediterranea, con le antiche mura e le torrette che si ergono a picco sul mare. A Cala Rossa si può ammirare quel che resta di un antico cratere vulcanico, mentre una torre domina il panorama del porto. Sul versante nord-est il forte San Giorgio era un baluardo contro le incursioni saracene durate fino al XVIII secolo. Tutta la costa è punteggiata da cale e grotte, spesso raggiungibili soltanto via mare, perfette per gli appassionati di immersioni, snorkeling e trekking. Il centro abitato, che nel Medioevo nell’aspro entroterra, ora si trova nella zona costiera, caratterizzato da stretti vicoli che seguono le morfologie vulcaniche dell’isola. L’ex carcere riserva a chi decide di visitarlo un’atmosfera surreale come sospesa nel tempo. Un arco spunta in mezzo al nulla dopo una camminata di circa un’ora lungo la stradina del Cornero: è la porta d’ingresso al carcere e all’onnipresente profumo del mirto e del rosmarino.
A Capraia si arriva con il traghetto da Livorno, il viaggio dura circa 2 ore e 45 minuti. Il collegamento è garantito tutto l’anno.
La gastronomia locale sfrutta sia i sapori del mare sia quelli della terra, con miele, distillati d’erbe e marmellate di frutti spontanei.
Atmosfera mediterranea, acque cristalline, rocce punteggiate di verde, case bianche che ricordano quelle della Grecia. Tra i luoghi meta d’eccellenza del turismo slow c’è Levanzo, la più piccola delle isole Egadi, in Sicilia. Sono poco meno di 6 chilometri quadrati di terra al largo di Trapani, a tratti arida e secca, qua e là coperta dalla sempreverde vegetazione mediterranea, per molti un’oasi di pace in cui il tempo scorre lento e il silenzio è protagonista. Gli abitanti dell’isola sono pochissimi, anche in alta stagione, non ci sono auto né strade asfaltate, ci si muove a piedi, in bici o in barca. Levanzo è costituita da rocce calcaree bianche che si articolano in numerose grotte e calette. La più famosa è la Grotta del Genovese, un sito archeologico che custodisce un tesoro che ci porta indietro di migliaia e migliaia di anni. Nella grotta sono incise pitture rupestri che risalgono a circa 10.000 anni fa: immagini di animali estini, figure umane maschili e femminili mascherate con copricapi a forma di teste d’uccello e pesci, probabilmente il tonno. La grotta e il suo contenuto furono scoperti nel 1949 dalla pittrice fiorentina Francesca Minellono, che qui trascorreva le vacanze. All’estremo nord dell’isola si erge il faro di Capogrosso sull’omonima punta. Dalla sommità si vedono il Monte Cofano, Erice, Trapani e tutta la costa fino a Marsala. Sul versante orientale è presente un altro sito archeologico, questa volta sommerso nel mare a 27 metri di profondità. Si tratta del relitto di una nave romana affondata con tutto il carico di anfore e vasi ridotti in frantumi.
Partendo da Trapani si possono effettuare escursioni in gommone a Levanzo e alla vicina Favignana. Il turismo di Levanzo è un turismo giornaliero, la maggior parte delle persone si ferma solo un giorno, ma se volete vedere la Grotta del Genovese e percorrere il sentiero che arriva al faro fermatevi qualche giorno in più. Nel pittoresco borgo troverete B&B e case vacanze dove trascorrere qualche notte.
Levanzo è l’isola del pesce a chilometro zero. Prelibatezza del posto è il cabbucio alla levanzara, un panino di pasta di pizza farcito di affettati o pesce. Ah, e nei piccoli bar vista mere servono freschissime granite.