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08/08/2022 by Oliveru
Il nome deriva dalla coltivazione del cedro e identifica la fascia settentrionale dell’alto Tirreno calabrese, in provincia di Cosenza. Un’alternanza suggestiva di spiagge e scogliere rocciose poste immediatamente a ridosso sul mare.
La Riviera dei Cedri si estende per circa ottanta chilometri di costa e comprende ventidue comuni, nella provincia di Cosenza, e una parte del Parco Nazionale del Pollino. La Riviera inizia a nord, al confine con la Basilicata, nel comune di Tortora, e termina a sud nel comune di Paola. È uno dei tratti di costa più belli della Calabria in cui spiagge sabbiose lasciano il posto a maestose scogliere, grotte e calette tutte da scoprire. Le spiagge più belle si trovano a Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Diamante, Cetraro e Paola. Ma la Riviera dei Cedri non sorprende solo per i chilometri di spiaggia. Prende il nome dalla diffusa coltivazione del cedro, un agrume antichissimo la cui storia si intreccia con quella della religione ebraica. La cultivar che cresce qui è la varietà Liscia diamante.
Se siete in vacanza nelle Riviera dei Cedri non potete perdervi due mete fondamentali di questo itinerario. Una è Santa Maria del Cedro, il borgo con la più alta concentrazione di coltivazione del famoso agrume da cui prende il nome. Qui, il cedro viene celebrato almeno in tre occasioni durante l’anno: ad agosto con il Cedro Festival, a ottobre per la Raccolta del cedro e a dicembre con il Cedro Etno Festival. Inoltre, ogni anno si celebra il rituale ebraico del Sukkot o Festa dei Tabernacoli. Per gli ebrei la varietà di Santa Maria del Cedro è la più pregiata, il cedro perfetto. L’altra è Diamante, la città dei murales e del peperoncino.
Disposto su un promontorio che protende verso il mare, Diamante spicca davvero come un gioiello. Questo piccolo borgo di pescatori della Riviera dei Cedri, tutto vicoli e stradine, conta più di trecento murales disseminati a ogni angolo di strada. È il 1981 quando pittori e muralisti di tutto il mondo partecipano al progetto Operazione Murales. Da quel momento Diamante divenne la città più dipinta d’Italia. Tra i murales che colorano il centro ci sono le raffigurazioni ispirate alla vita dei pescatori del borgo marinaro e dei migranti. Passeggiando per le vie si viene catturati da aromi e colori, questa volta ci si ferma davanti ai banchi delle botteghe che espongo un accattivante assortimento di peperoncini. Quello che si trova da queste parti è il peperoncino Diavolicchio Diamante: rosso, dalla forma allungata leggermente ricurva e molto piccante. Ma ne esistono oltre 500 varietà. Diamante è la sede dell’Accademia Italiana del Peperoncino e del Peperoncino Festival. Per tutti gli appassionati della piccantissima spezia e non solo segnatevi questo evento di fine estate. Nel 2022 il Festival compie trent’anni! Ci saranno musica, concerti, spettacoli con artisti di strada, mostre fotografiche, convegni, degustazioni di vini e naturalmente specialità gastronomiche a base di peperoncino.
Sono famosi i ruderi di Cirella, unica frazione di Diamante. La vecchia Cirella sorge su quella che un tempo era l’arteria di collegamento più importante del Meridione, la strada regia delle Calabrie, oggi più semplicemente detta Strada Statale 18. La sua posizione ha rappresentato nella storia un elemento di difesa e controllo delle coste calabresi dalle incursioni saracene e ottomane. Guardandosi intorno è facile capire il perché di tali razzie. Da una parte l’isola di Cirella, dall’altra la piana attraversata dal fiume Lao e le enormi distese di ulivi e viti furono le ragioni che fecero di questa terra una terra contesa. Nell’ Ottocento, Cirella era completamente abbandonata. Il sito di interesse archeologico e paesaggistico comprende un percorso tra le antiche rovine. Dal Castello normanno al convento dei Minimi e la chiesa di San Nicola Magno, fino al più moderno Teatro dei Ruderi. Quest’ultimo è stato costruito tra il 1994 e il 1997 sul pendio della collina, secondo il modello del teatro greco. La vista sul mare offre uno scenario unico a manifestazioni, festival internazionali e spettacoli. Il convento dei Minimi è sede di un museo multimediale.
Al largo del centro abitato di Diamante si trova un agglomerato roccioso, l’isola di Cirella e, più a nord, posta tra la spiaggia di Marina di Tortora e Praia a Mare, è l’isola di Dino. Ebbene sì, la Calabria ha anche delle isole! Si può osare una traversata fin lì in diversi modi. Con un pedalò o una barca propria o affittando una canoa, partendo dai lidi di fronte all’isola è possibile circumnavigarla. Per i sub e i nuotatori più esperti via libera alle immersioni nelle azzurre acque cristalline. Ci sono fondali meravigliosi tutti da esplorare. Per le escursioni ci si affida a guide e tour organizzati. Non ci sono attracchi sull’isola e bisogna risalire le rocce. Sulla sommità i ruderi di una vecchia torre di guardia.
La Calabria è conosciuta per la prelibatezza dei suoi prodotti tipici e piatti della tradizione locale. Salumi, formaggi, sott’oli, pomodorini secchi e altre specialità della terra famose in tutto il mondo. Protagonisti della Riviera dei Cedri sono, come abbiamo visto, il Diavolicchio, il peperoncino di Diamante, e il cedro. Tra gli altri agrumi coltivati in Calabria vanno ricordati le Clementine e il Bergamotto di Reggio Calabria. Tra le specialità a base di peperoncino sono da citare la 'nduja di Spilinga, la rosamarina di Amantea, la sardella di Crucoli e il morsello di Catanzaro. Il peperoncino accompagna quasi tutti i piatti della cucina calabrese. Pomodori secchi, olive, zucchine e melanzane sott’olio sono solo alcune delle eccellenze tipiche regionali perfette per un aperitivo per accompagnare salumi e formaggi o alla fine di un pasto. Inoltre, la provincia di Cosenza è il maggior produttore a livello nazionale di fichi essiccati e vanta una tradizione secolare della lavorazione di dolci di fichi secchi. La varietà del fico Dottato è la più pregiata per seccare. Freschi o secchi, sono una vera delizia.